Il fine per realizzare il Cammino di Santiago è quello di arrivare alla Cattedrale di Compostela e venerare l'Apostolo Martire. Una volta raggiunto il loro destino i pellegrini oltre a compiere la loro missione spirituale possono ammirare uno dei centri più importanti d’arte sacra, pieni di numerosi angoli di eccezionale bellezza, alcuni di singolare importanza. |
La Porta Santa, che si apre solo nell’Anno Santo, questo è, quando la festività di Santiago è di domenica. È nella testata, nella parte opposta alla piazza dell'Obradoiro e ha elementi di quello che era il Coro Pietroso del Maestro Matteo. Da qui devono entrare i pellegrini.
La tomba dell'Apostolo -autentica ragione d’essere del Cammino- a lei si accede attualmente attraverso due porte laterali nell'absidiola. Nell’arca d’argento sono depositati i resti di Santiago e dei suoi discepoli Teodoro e Anastasio.
Il Portico della Gloria, il maggior gioiello architettonico e scultorio del complesso.
Il rito delle testate. Una volta nel portico, si deve compiere il rito pagano delle testate. Consiste nel cercare di afferrare un ramo nella finestra bifora, sotto la figura dell'Apostolo seduto. Si chiedono tre desideri. Il contatto di tantissime mani lungo i secoli hanno perforato e lucidato la pietra.
Dietro la stessa colonna c'è una figura che la tradizione assimila al maestro Matteo e alla quale gli si danno tre testate "affinché trasmetta la sua sapienza ed il talento".